Una decisione che assume i connotati della beffa per il Cipriani Nuovo Basket Rovigo, con il rischio di dover disputare il campionato a maggio
ROVIGO – L’ennesimo rinvio dell’inizio del campionato, che la Federazione Italiana Pallacanestro ha rimandato a dopo il 30 aprile, non è stato preso bene dalla dirigenza, staff e giocatori del Cipriani Nuovo Basket Rovigo. Erano dieci le squadre del Veneto che avevano dato disponibilità ad iniziare il campionato. Ventidue club, invece, hanno espresso il desiderio di non riprendere a giocare. La Fip ha ascoltato la maggioranza, rimandando la decisione a dopo il 30 aprile. Che sa di beffa. Non solo per l’assurdità di iniziare un eventuale campionato in maggio, ma anche perché campionati minori rispetto alla Serie D riprendono invece questo weekend con dieci o undici squadre. Una mancanza di rispetto per le dieci squadre che si erano rese disponibili ad onorare l’iscrizione alla Serie D.
Ha prevalso la logica del voto, proprio nel periodo di elezioni federali, e non quella sportiva che avrebbe invece dovuto premiare le società che richiedevano di poter giocare a basket, che poi è il motivo per cui si sono affiliate, pagando quanto richiesto, alla Federazione Italiana Pallacanestro. Un danno davvero grande per il Cipriani, che dall’inizio della stagione ha dovuto fare i salti mortali per seguire le indicazioni, viste, riviste e stravolte, della Federazione Italiana Pallacanestro. Incomprensibile, in tutto ciò, il motivo per cui anche la Serie D, dopo i mesi di stop forzato, è stata dichiarata di interesse nazionale se poi, comunque, la stessa Fip impedisce di riprendere questo campionato. Impossibile, in un contesto di anarchia decisionale, preparare una qualsiasi programmazione, di marketing e tecnica. E, a proposito di programmazione tecnica, lo staff rossoblù sta continuando con gli allenamenti, estremamente difficili per la mancanza di un obiettivo sportivo che viene continuamente rinviato e per la difficoltà a digerire la differenza di trattamento fra società: c’è chi può iniziare e chi, invece, è costretto a guardare il vicino di casa giocare allo stesso sport.
“Ho qualche dubbio – dichiara in modo lapidario il presidente Gionata Morello – che chi prende queste decisioni abbia una benché minima idea del danno che sta creando a noi società pronte a ripartire, finendo invece per tutelare chi chiede di non iniziare il campionato. In questo caso, non bisognava ascoltare la maggioranza, ma far rispettare le iscrizioni e, soprattutto, permettere a chi lo richiedeva, di giocare a basket dopo più di un anno di stop. Dubito che abbiano realmente capito i danni che stanno provocando anche dal punto di vista tecnico tenendo fermi i ragazzi per così tanto tempo”.
Per la cronaca, passato il confine, in Emilia Romagna dove fra l’altro il Cipriani Nbr aveva chiesto inutilmente di essere inserito pur di giocare, la Serie D ripartirà il 12 marzo. L’amara verità di questa storia infinita è che fino a dopo il 30 aprile le Pantere dovranno continuare a navigare a vista, senza avere alcuna indicazione sul futuro.
Il Cipriani Nbr sta comunque continuando, con veri e propri salti mortali, ad organizzare le attività per i prossimi mesi sia per il settore giovanile che per la prima squadra. Alle porte, ci sono infatti appetitose novità… Nonostante tutto.
Articolo del 05.03.2021 di www.rovigooggi.it