Niente rinvio per la Serie D

Il Comitato Regionale Veneto della Federazione Italiana Pallacanestro ha respinto la richiesta di rinvio per covid delle gare di domenica (contro Virtus Isola) e di mercoledì (a Vicenza) del Sekal Nuovo Basket Rovigo.
Il club del Presidente Gionata Morello, in striscia vincente da 33 gare e capolista del Girone Ovest della Poule Promozione, è stato colpito nei giorni scorsi da numerosi contagi sia in Serie D che nell’Under 19 Gold. Gli allenamenti delle due squadre sono stati subito sospesi e i ragazzi di coach Luca Gallani e pure i giovani di coach Stefano Marangon non si allenano da dieci giorni. Per questo motivo, nei giorni scorsi il Basket Rovigo ha chiesto il rinvio delle gare. La prassi è che prima si chieda il rinvio direttamente agli avversari che, solitamente e sportivamente, accettano. In caso negativo, si presenta documentazione alla Federazione che prende la decisione finale.

Presidente Morello, cos’è successo?
“Per quanto riguarda la Serie D, è successo che Isola della Scala ha rifiutato la richiesta di rinvio e, in seconda battuta, il Comitato Veneto non ha accolto la nostra richiesta. Per l’Under 19 Gold, per la partita in programma oggi, molto sportivamente Roncaglia aveva accettato il rinvio fissando il 24 marzo come data di recupero, ma la FIP ha comunicato che si sarebbe dovuto giocare entro la fine della prima fase, prevista per il 21 marzo. Salvo poi vedere, sul sito ufficiale della FIP, che il 22 marzo è in programma Redentore Este contro Piovese e il 24 marzo è in programma Guerriero Padova contro Antenore Virtus Padova”.

E quindi?
“…e quindi con l’Under 19 Gold, che è fra l’altro senza allenatore e capitano (entrambi positivi), stasera non ci presenteremo, perderemo a tavolino e riceveremo una sanzione economica. Con la Serie D giocheremo con gli atleti disponibili”.

Perché è stata rifiutata la richiesta di rinvio per quanto riguarda la Serie D?
“La FIP ha ufficialmente spiegato che per ottenere il rinvio, i certificati di positività al covid devono essere tutti datati nei cinque giorni che precedono la gara. I nostri cinque casi (oltre ai tecnici e dirigenti che comunque non rientrano nel conteggio) sono tutti stati riscontrati prima. La FIP ha richiesto di effettuare il tampone degli stessi, all’interno dei 5 giorni pre-gara, altrimenti le gare si sarebbero dovute regolarmente giocare. E qui scatta la sagra dell’illogico”.

In che senso?
“Per prima cosa, viene meno la logica di questa normativa, ovvero tutelare quelle società che sono colpite da covid. La FIP spiega che servono riscontri ufficiali nei 5 giorni prima della gara, ma dimentica totalmente qual è l’iter obbligatorio in caso di positività di atleti. Oltre all’isolamento obbligatorio, durante il quale certamente non si può uscire di casa quando si vuole, nemmeno per effettuare il tampone di liberazione (la cui data viene definita dalle autorità preposte), ci sono poi i tempi per la visita medica. Secondo il protocollo ministeriale, rispettato da tutti i medici sportivi, la visita “return-to-play” può essere effettuata solamente dal settimo giorno dopo la negativizzazione. Dunque, se tutto va liscio, per un atleta ci vogliono non meno di 14 giorni prima di poter tornare in campo. Qui si parla di giocatori schierabili, sia perché ancora positivi, sia perché non possono rientrare per i tempi obbligatori per la visita medica. Il risultato non cambia affatto: cinque giocatori (ovvero più del 35%) non possono essere schierati. La seconda cosa è appunto l’assurdità di chiedere di ripetere il tampone nei cinque giorni pre-gara ad atleti che sono già ufficialmente risultati positivi. Se sei in isolamento, non puoi uscire di casa fino alle indicazioni delle autorità. E poi c’è l’interpretazione del testo del comunicato ufficiale che per noi è differente da quella della FIP”.

Cioè?
“Il comunicato, testualmente, recita: “al raggiungimento di un numero di positivi superiore al 35% della Lista Gruppo Atleti certificato da tampone molecolare o rapido entro 5 giorni dalla data della gara”. Noi capiamo che il limite temporale per presentare la certificazione è, appunto, entro 5 giorni dalla data della gara e non nei 5 giorni antecedenti la gara. Siccome da questa interpretazione dipende la validità o meno della nostra richiesta di rinvio (che ci è stata bocciata), ci siamo rivolti alla Procura Federale della FIP per una loro opinione”.

In che condizioni affronterete la partita, valida per la prima giornata della Poule Promozione?
“La squadra non si allena da dieci giorni e ci mancano molti giocatori. Si scenderà in campo probabilmente con un solo allenamento sulle gambe. Le premesse non potevano essere peggiori, ma i ragazzi disponibili sono tutti molto carichi e vorranno vendere cara la pelle per dimostrare sul campo cosa vuol dire essere sportivi. Luca Doati, che per motivi personali non si allenava da prima delle vacanze di Natale, tornerà in campo. Addirittura, il nostro direttore sportivo, Alberto Ferrari, si era reso disponibile a giocare dopo due anni di stop. Questo è lo spirito delle Pantere e domenica lo vedranno tutti”.