33 consecutive: la parola al nostro Pres

Il Sekal Nuovo Basket Rovigo ha chiuso imbattuto la fase di qualificazione. È da Maggio 2019 che non perde e dalla prossima settimana giocherà per provare a conquistare il secondo salto consecutivo di categoria.

Presidente Gionata Morello, avrebbe mai pensato ad un esito come questo?

“Onestamente no. Sapevamo di avere allestito una squadra competitiva, ma è difficile immaginare un percorso come questo, soprattutto da neopromossi”.

Esiste un segreto per ottenere 33 vittorie consecutive?

“Una programmazione minuziosa, che tenga conto, per quanto possibile, degli imprevisti. Competenze specifiche dei vari ruoli dirigenziali e staff. Ognuno deve sapere fare bene ciò per cui è stato chiamato in NBR. Passione ed entusiasmo di tutti. Chi porta il malumore, chi rema da solo, chi manca di umiltà, non è compatibile con il nostro ambiente. In NBR cerchiamo di avere sempre un clima sereno. Ovviamente vincere aiuta parecchio, ma posso assicurare che anche se si vince da due anni, i problemi e i pensieri non mancano. Però si affronta tutto sempre con lo spirito giusto”.

Nonostante questo percorso immacolato, non mancano le critiche. Cosa risponde a chi dice che è facile vincere con una squadra composta da atleti provenienti da fuori provincia?

“Sorrido e rispondo che la rappresentanza polesana non manca. Basta contarli, in fin dei conti: capitan Demartini, Tiberio (che sposta gli equilibri anche in D), Serain, Agujaro, Capetta, Doati, oltre ai giovani dell’Under 19 Gold inseriti in prima squadra (Altafin, Pedroni, Francescato, Rizzato, Bonfante) e allo stesso coach Gallani, al vice Marangon, al preparatore Gregnanin… Senza contare i dirigenti, che pure loro sono protagonisti dei successi ottenuti, che sono tutti di Rovigo. Rispondo poi chiedendo quante squadre polesane, anche della categoria più bassa di qualsiasi sport, sono formate da atleti “indigeni”. Oltre al fatto che il cuore che ci mettono i nostri giocatori provenienti da fuori Provincia (7 su 19, per la cronaca) li rende molto più “polesani” di tante persone che preferiscono tifare contro la squadra che sta vincendo col nome “Rovigo” sul petto”.

A chi dice che vincete grazie al vostro budget?

“Come è facilmente verificabile dal nostro bilancio, la stragrande maggioranza del nostro budget va nel settore giovanile, dove si propone attività a costo quasi vicino allo zero. È l’attività sportiva giovanile che costa meno in città. I nostri giocatori che vengono da fuori provincia ci rimettono coi costi della benzina. E c’è chi, fra le Pantere, si fa 500 chilometri ogni settimana, senza nemmeno un euro di rimborso benzina. Non faccio nomi, ma i ragazzi lo sanno. Senza poi parlare dell’ingaggio di Sandal. Tutti noi dirigenti facciamo salti mortali per far quadrare i conti. E quando sento che “Radio Piazza Rovigo” parla di fantomatiche sponsorizzazioni, scoppio davvero a ridere. Se avessimo avuto quel fantomatico budget, avremmo accettato la proposta della scorsa estate di andare in Serie C. Facciamo i salti mortali per far quadrare i conti perché i costi di un campionato come la Serie D (e pure l’Under 19 Gold) sono davvero altissimi, più di qualsiasi altro campionato di basket presente in Provincia! Viviamo grazie alla generosità del main sponsor Sekal e di pochissimi altri sostenitori che accettano di dare contributi per l’amore dello sport. Noi non riceviamo un solo euro di aiuto da aziende partecipate o “filo-politiche”. Noi non bussiamo alla porta del politico di turno per ottenere favori o aiuti. Stiamo facendo tutto, esclusivamente, con le nostre forze”.

Parliamo della prossima settimana, quando cioè inizierà la fase per la promozione in Serie C. Siete pronti?

“Non vediamo l’ora di iniziare. Sarà durissima. Ogni partita sarà come una finale. Altro livello rispetto alle gare della prima fase. Ci vorrà molta determinazione, più costanza. Non importa il vantaggio che avremo sulla seconda in classifica. Dobbiamo pensare alla singola gara. Le nuove avversarie sono tutte fortissime, a partire da Schio. Ho fiducia nei ragazzi: sanno perfettamente che quello che abbiamo fatto finora, conta poco o niente”.

Chiudiamo con la consegna di un premio virtuale. A chi lo darebbe per questa prima parte di campionato?

“Ai dirigenti, senza i quali molti ostacoli non sarebbero stati superati e che in questi due anni di pandemia stanno veramente facendo salti mortali. Da fuori non ci si accorge di quante quotidiane difficoltà devono affrontare. E poi devono sopportare me, che non sono mica tanto facile. Solo una società sana e coesa può mettere i propri giocatori e staff nella condizione di raggiungere 33 vittorie consecutive”.